studiokmzero

lunedì 11 febbraio 2008

Due grafici ad Artefiera


L'arte contemporanea è inesauribile fonte di ispirazione e di ricerca formale per la grafica e per l'advertising. Trovare il tempo per aggiornarsi non è sempre facile... ma grazie a Giada ci siamo ritagliati una veloce gita di studio ad Artefiera, Fiera dell'Arte Contemporanea di Bologna. Visto che la grafica editoriale nel settore è degna solo di un compassionevole silenzio, eccovi piuttosto la nostra personale, opinabile e semiseria top five degli artisti presenti in mostra.

1) Laurina Paperina è un'artista nata a Rovereto nel 1984. Nei suoi progetti usa uno stile ruvido alla Matt Groening per un'acuta satira sulle icone del pop contemporaneo. Supereroi, divi dei serial tv e del rock si sventrano in un feroce balletto: sono soprattutto gli artisti di grido, da Murakami a Cattelan, a subire mutilazioni e vendette realizzate con gli strumenti della propria arte...




2) L'utilizzo della resina per incapsulare diversi materiali caratterizza le opere di David Reimondo. Meravigliosa la tastiera di pane tostato. Grande indecisione tra l'ammirazione artistica, e il desiderio di imburrare il tasto ctrl.





3) Si chiama Travellers l'ultimo progetto di Walter Martin e Paloma Munoz che creano scene in miniatura chiuse dentro una palla di vetro, di quelle da agitare per produrre piccole tempeste di neve. Il senso di meraviglia diventa inquietudine osservandone i piccoli dettagli feroci.






4) Jaume Plensa è un'artista catalano noto soprattutto come scultore (la sua Crown Fountain a Chicago è un bel connubio di scultura e videoarte). Ne abbiamo anche potuto apprezzare alcuni disegni ricchi di invenzione tipografica:





5) Infine, non possiamo chiudere che con un ulteriore dose di feticismo elettronico (non da niente è nato Ego[n] 06-Ascii): l'endfile shop di Kate Pemberton, artista inglese con una passione per il punto e croce e per la pixel art (ma non saranno la stessa cosa?). Siamo rimasti ammaliati dalle sue coccarde di seta nera etichettate master e servant: il feticcio tecnologico incontra il linguaggio del bdsm...